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Resistenze a Firenze

Le sigaraie della Manifattura Tabacchi e Giuliana Serafini
"Memorie di resistenza fiorentina" è un progetto del Comune di Firenze, delle Biblioteche Comunali Fiorentine in collaborazione con l’Istituto Storico Toscano della Resistenza. Racconta storie poco conosciute di persone che presero parte alla resistenza antifascista ed antinazista.
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Memorie di resistenza fiorentina è un progetto del Comune di Firenze, delle Biblioteche Comunali Fiorentine in collaborazione con l’Istituto Storico Toscano della Resistenza. Racconta storie poco conosciute di persone che presero parte alla resistenza antifascista ed antinazista. Persone comuni, operaie, intellettuali, giovani e giovanissimi, ebrei, militari, vittime delle torture nelle tante “Villa Triste” a Firenze e delle molte vittime della guerra. Dall’8 Settembre 1943 fino alla liberazione di Firenze il 1° settembre 1944, componendo così il variegato quadro delle resistenze, al plurale, come la storia insegna.

Ispirata da questo progetto, per questo 25 aprile ho scelto di raccontare la storia delle sigaraie della Manifattura Tabacchi. Un luogo che tutti i fiorentini più grandi associano al lavoro femminile e che i più giovani frequentano grazie alla riqualificazione degli ultimi anni. La storia delle sigaraie affonda le proprie radici nelle lotte operaie per il miglioramento delle condizioni salariali e di lavoro già a partire dal 29 Giugno 1874, quando le sigaraie danno vita al primo sciopero di massa. Vengono pagate 21 centesimi ogni 100 sigari, e dopo 8 giorni di sciopero ottengono 4 centesimi in più ogni 100 sigari. Creano il circolo di propaganda socialista in San Frediano, la Società di Mutuo Soccorso proprio tra le operaie della Manifattura e sono tra le prime a far parte della Camera del Lavoro a Firenze, quando nasce. Con l’ascesa e l’affermazione del regime fascista le lotte proseguono in clandestinità.

A luglio del ’43 cade il governo Mussolini e si inneggia alla libertà, ma la felicità dura solo 45 giorni. Da lì in poi la resistenza inizia. Viene costituito il primo Comitato segreto della Manifattura, in collegamento con il Comitato di toscano di Liberazione Nazionale. In ogni reparto sorgono cellule clandestine: 74 lavoratrici e 11 lavoratori. Le sigaraie diffondono materiale di propaganda sindacale e antifascista, arrivando persino ad affiggerlo sulla porta del direttore, noto collaborazionista.

Le operaie sostengono i partigiani a Monte Morello. La guerra infuria: le sigaraie devono combattere anche per ottenere di uscire dalla fabbrica quando suonano le sirene di allarme. Così le operaie riescono a portar fuori le sigarette ed a portarle ai parigiani. Lottare contro il fascismo comporta molti rischi, ma le sigaraie sono disposti a correrli tutti per la sete di giustizia e di libertà. Il 3 marzo 1944 i GAP (Gruppi di Azione Patriottica) incendiano la sede dei sindacati fascisti, distruggendo i nomi degli operai antifascisti destinati alla deportazione. È allora che le sigaraie iniziano lo sciopero generale contro la guerra e per ottenere pane, latte e zucchero per i propri bambini, ridotti alla fame.

Lo sciopero ottiene importanti conquiste, ma il fascismo non si ferma. Cinque giovani vengono fucilati al Campo di Marte e le sigaraie rientrano in lotta. Per saperne di più, per avere consapevolezza e memoria di chi spese la propria vita per la libertà di tutti, leggete la storia di Giuliana Serafini, operaia alla Manifattura Tabacchi da quando ne aveva diciassette, antifascista e comunista, maestra sigaraia poi degradata perché capa delle lotte delle sigaraie, infine insignita Stella d’Oro della Brigata Garibaldi nel 1965.

Buon 25 aprile. Viva la libertà!

di Elena Baragli

 

https://memoriediresistenza.comune.fi.it/pagina/storie-scioperi/giuliana-serafini-e-le-sigaraie

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